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venerdì 12 settembre 2014

L'analisi prestazionale del Gp d'Italia


Monza è un tracciato unico nel suo genere , non solo per la grande storia che racchiude , o per il fantastico pubblico Italiano, il circuito brianzolo è unico per il set-up aereodinamico richiesto per affrontarlo , in quanto si tratta del circuito più veloce del mondiale , in cui le squadre portano interi pacchetti aereodinamici volti alla diminuzione del drag e all'aumento delle velocità di punta sul rettilineo .
 
 

Anche quest'anno le squadre hanno portato nuove ali anteriori e posteriori da basso carico , ma a differenza di quanto si faceva qualche anno fa , sono state più prudenti ed hanno scelto di non ridurre all'osso gli alettoni , in modo da non stravolgere il comportamento in frenata e in percorrenza curva delle vetture , due fattori già ampiamente peggiorati rispetto all'altr'anno , complici l'aumento di peso e il bando degli scarichi soffianti . Nonostante questo , come potete notare dal grafico qui sopra,  grazie ai ridotti livelli di drag e alla maggiore potenza delle unità ibride , le velocità massime sono aumentate di ben 20 km/h in gara ( quando i dati sono sfalsati dall'uso della scia ) e di 14 km/h in qualifica.  
 
Nonostante questo le vetture del 2014 continuano ad essere più lente rispetto a quelle del 2013 . Se andiamo  and analizzare il grafico qui sopra in cui vengono riportati i migliori tempi in prova nei mondiali 2013 e 2014 (esclusi i circuiti dell'Austria e della Germania ), possiamo subito notare come le vetture 2014 non siano mai riuscite ad eguagliare i tempi registrati nel 2013 , nemmeno a Monza , quello che si pensava fosse il circuito più adatto per infrangere i tempi dell'altro anno , e si è solo assistiti ad una diminuzione del distacco ad un valore di tre decimi . Ovviamente questo ci fa capire come la mancanza di carico e quindi la mancanza di velocità in curva , ma anche l'accelerazione alle basse e alle medie velocità , siano ancora i fattori più importanti per poter stabilire primati , mentre le velocità di punta contano relativamente poco . 
 
Chiusa questa  piccola parentesi sulla differenza di prestazione con il 2013 , possiamo procedere con la nostra analisi prestazionale , che iniziamo proprio dalla vettura vincitrice ovvero la Mercedes .  
 
 
La W05 si è presentata in pista al venerdì con una configurazione aerodinamica particolarmente scarica : una nuova ala posteriore più scarica con tre archetti sul bordo d'uscita del flap in modo da ridurre la sezione frontale , un'ala anteriore leggermente modificata e altre modifiche di fino come ad esempio la rimozione del monkey seat . Questa configurazione è stata testata durante le prove libere e i risultati non sono stati soddisfacenti , con una vettura che era troppo scarica e pagava soprattutto nel secondo settore e che si era fatta pericolosamente avvicinare soprattutto dalla Ferrari . In Mercedes forti della loro incredibile efficienza aerodinamica hanno allora deciso di aumentare la deportanza applicando un nolder sull'ala posteriore e facendo qualche modifica di fino . A questo punto la Mercedes è diventata imprendibile . L'alta efficienza aereodinamica della W05 le ha consentito di essere la vettura più veloce in rettilineo , ma anche la più veloce in curva . Se andiamo infatti ad analizzare i migliori tempi nel secondo e terzo settore , quelli in cui conta avere una vettura leggermente più carica e appunto i settori in cui si può fare il tempo , la Mercedes la fa da padrone . Solo nel primo settore , quello dove il carico conta di meno troviamo le due Williams in mezzo alle Mercedes . Un'altra cosa interessante da notare è incremento nelle velocità massime della British-Mercedes tra il sabato e il venerdì . Un incremento di 6 km/h nonostante siano state
applicate delle modifiche che inevitabilmente aumentano la resistenza all'avanzamento . Allora viene spontaneo chiedersi :come ha fatto la Mercedes ad andare più veloce seppur con più resistenza ? In questi casi si può intervenire solo sulla pressione di sovralimentazione e sul flussometro , aumentando quindi i livelli di carburante usato , ovviamente restando sempre nei limiti regolamentari per avere sensibili aumenti di potenza in modo da sconfiggere la resistenza extra. Non stiamo dicendo che la Mercedes abbia barato , ma comunque è strano vedere questi dati  soprattutto perché già al venerdì la Mercedes era vicina ai limiti sul consumo . Ma queste sono solo supposizioni in una F1 che ormai nasconde tutto agli telespettatori . 
Passiamo ora alla Ferrari , che proprio a casa sua è andata in contro alla peggiore gara della stagione , con un solo punto portato a casa e il primo ritiro per cause meccaniche dopo un'incredibile striscia di 86 arrivi al traguardo .
La Ferrari ha lavorato molto per arrivare in forma a questo appuntamento , ma come anche la Red Bull , la Ferrari sapeva che Monza sarebbe stato un calvario visto che richiede due caratteristiche estranee alla RB10  e alla F14-T ovvero : un'aereodinamica efficiente in rettilineo ed un motore capace di fornire molta potenza agli alti regimi . E così è stato per la Ferrari , un disastro in gara , che però cela dei piccoli segni di miglioramento .
 
 
 
 
 
 
Se andiamo ad analizzare questo grafico in cui vengono riportate le velocità massime segnate alla speed trap nelle sessioni di prova dalla Mercedes e dalla Ferrari , possiamo subito avere una chiara visualizzazione dell'evoluzione dei distacchi tra questi due motoristi . E seppur si noti poco , le linee di tendenza , ma anche i rilevamenti delle ultime due gare ci fanno capire il trend di avvicinamento della Ferrari rispetto alla Mercedes . In particolare proprio nelle ultime due gare (la speed trap di Spa è posta dopo Eau Rouge , per questo le velocità sono così basse  ) notiamo un sensibile avvicinamento della Ferrari a conferma della bontà degli sviluppi portati sulla Power Unit e che ci permettono di trovare qualcosa di positivo anche nel weekend di Monza .
 
La nuova ala Ferrari senza upper flap in modo da ridurre il CX

Come a Spa la Ferrari a Monza ha portato ben tre pacchetti aereodinamici tutti diversi , optando alla fine sul quello intermedio . Infatti la Ferrari non si può permettere di correre con ali ridotte all'osso come fa la Red Bull , perché il solo effetto suolo generato dal diffusore non basta per avere una vettura equilibrata , ma non può nemmeno permettersi di correre con un carico eccessivo sia perché già di suo la F14-T genera troppa resistenza all'avanzamento e sia perché la Ferrari non dispone di riserve di potenza che possano combattere un CX eccessivo , a differenza della Mercedes .
E nonostante questo pacchetto più scarico la Ferrari ha comunque sofferto . In particolare nel secondo e nel terzo settore , dove gli sforzi di trazione e la potenza contano molto .
In definitiva a Monza sono venuti fuori tutti i difetti della F14-T ovvero : un'aereodinamica dalla bassissima efficienza , un motore che seppur dimostri miglioramenti continua ad essere nettamente inferiore rispetto alla concorrenza e una sospensione che non permette inserimenti in curva precisi .
 
Per certi versi una storia simile anche per la Red Bull , che se ne va da Monza con un quinto ed un sesto posto che lasciano un po' l'amaro in bocca .
Dopo l'eccezionale prestazione del Belgio si pensava che la Red Bull sarebbe potuta andare bene anche a Monza . Invece nonostante le drastiche soluzioni come ridurre all'osso l'ala anteriore e eliminare gli upper flap sull'ala anteriore la RB10 ha continuato a soffrire di un troppo elevato livello di resistenza aereodinamica , che non gli ha permesso di raggiungere punte velocistiche elevate ( i 362 km/h della domenica sono un caso a parte , in quanto influenzati dall'uso della scia ) . Infatti come risulta dai grafici la Red Bull ha pagato in tutti i settori sia per la sua conformazione aereodinamica , ma anche  per un motore che non è in grado di fornire tanta  potenza . 

La nuova ala anteriore RB privata degli upper flap
 Per il resto non c'è molto da dire , perché si sono soltanto confermate le qualità intrinseche della RB10 ovvero : l'elevato carico aereodinamico generato dal diffusore tramite l'effetto suolo , la difficoltà riscontrata nel ridurre il carico , ma anche gli eccellenti sforzi di trazione di questa vettura , una caratteristica che da sempre contraddistingue le vetture firmate Newey .
 





 




                                                  GRAFICI SULLA GARA

           Qui di seguito alleghiamo i grafici con i passi gari e altre dati inerenti al Gran Premio .








 
 
 

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