Cari appassionati di tecnica, la F1 è finalmente tornata in azione in uno dei circuiti più belli e più veloci del mondiale, dove il pilota fa ancora la differenza in quanto sta a lui sfiorare i muretti a oltre 200km/h. Oltre ad essere una grande prova per il pilota, il circuito di Montreal è anche una grande prova per la trazione e la potenza del propulsore.
Se andiamo ad analizzare le caratteristiche che contraddistinguono i tre settori del circuito dedicato a Gilles Villeneuve, possiamo dire che nel primo settore è importante soprattutto la trazione , nel secondo conta il comportamento nei cambi di direzione e un buon bilancio aereodinamico, nel terzo infine contano ancora gli sforzi di trazione e la potenza , quindi la velocità massima. Comunque in generale conta il motore e la sua guidabilità. Il circuito è quindi da carico medio/basso, il manto stradale è levigato con brevi tratti lievemente sconnessi e lo stress da velocità esercitato sulla gomma è elevato.
Fatte queste premesse possiamo incominciare ad analizzare il quadro tecnico emerso dalle qualifiche non includendo nell'analisi Vettel e Massa in quanto rallentati da problemi al motore e includendo la rinata Lotus.
Per prima cosa è interessante dare un'occhiata ai distacchi dei principali competitors rispetto alla Mercedes. Si nota subito l'inversione di posizione fra quelle che sono due vetture totalmente opposte, ovvero la Williams e la Red Bull. La prima sempre molto scarica dal punto di vista aereodinamico e dotata di un motore competitivo, la seconda invece sempre con un Cz molto alto e una PU disastrosa.
Montecarlo infatti era il circuito che più si adattava alle caratteristiche della RB11 e Montreal quello che meglio si adattava alla FW37.
Si mantiene costante il distacco della Ferrari anche in circuiti praticamente opposti a conferma della completezza della Ferrari in quasi tutti i fronti, nonostante non si possa non notare come non sia più scesi sotto il distacco dal Bahrain, GP prima dell'introduzione della nuova regola sulla pressione costante nel flusso della benzina.
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Grafico gentilmente concesso dal sito www.formula1benzing.eu |
Questo primo quadro tecnico ci viene confermato anche dal grafico in cui viene messa a confronto la velocità massima con il tempo sul giro dove notiamo subito come un'alta velocità massima porti ad una buona performance seppur ci siano molti altri fattori da considerare, come il bilancio aereodinamico e gli sforzi di trazione che non hanno permesso ai due clienti Mercedes di attaccare la Ferrari. Red Bull, anche seppur con aggiornamenti per diminuire il Cx e con grande concentrazione sugli sforzi di trazione, non ha potuto niente contro la mancanza di potenza della PU francese.
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Grafico gentilmente concesso dal sito www.formula1benzing.eu
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Inoltre al fine di un'analisi più oggettiva è sempre importante richiamare il confronto fra il reale giro in Q3 e il giro ideale dato dalla somma dei migliori settori, e come ben si vede solo Bottas è riuscito a dare il meglio nel momento più cruciale, mentre Raikkonen a differenza del solito è riuscito ad avvicinarsi molto alla prestazione ideale.
Dopo questa prima analisi un po' superficiale andiamo ora ad analizzare meglio il quadro tecnico tenendo adesso conto di tutte le variabili. E incomincio proprio dai due motorizzati Mercedes che più hanno fatto parlare ovvero Lotus e Williams.
Andando infatti ad analizzare i tempi nel primo e nel secondo settore vediamo come sia la Williams sia la Lotus siano state ai livelli di Ferrari in S1 e l'abbiano perfino superata in S2.
Sapendo dalle precedenti analisi che la Ferrari ha più carico e dei migliori sforzi di trazione rispetto a queste due squadre, come spiegarsi questi tempi ? Effettivamente è un controsenso ma parlando con un ex ingegnere di F1 (Rodi Basso) mi sono ricordato che bisogna pensare anche che quando si ha troppo carico aereodinamico l'auto tende a sottosterzare e si ha un'auto pigra nei cambi di direzione.
Mentre la Mercedes continua ad essere molto davanti grazie alla sua completezza tecnica.
Molto diverso invece nel terzo settore dove la Ferrari grazie alla parità di potenza massima e all'ottimo coefficiente di resistenza aereodinamica riesce a essere particolarmente competitiva, arrivando a disturbare le Mercedes al rilevamento delle velocità posto sotto al traguardo grazie agli ottimi sforzi di trazione che tanto vengono criticati dalla stampa, ma che in realtà sono minori a solo quelli della British-Mercedes. Infatti nelle forti riaccellerazioni la Ferrari è molto efficace, soffre un po' di più dove ci sono piccole accelerazioni e passaggi sopra ai cordoli che scompongono la vettura, come a Monaco e nel terzo settore di Barcellona.
E in questa analisi dobbiamo comunque ricordarci che il fattore pilota conta molto e probabilmente Vettel ci avrebbe regalato una performance migliore, come forse anche nel caso di Massa.
Si prova ad analizzare sempre nel modo più oggettivo i dati, ma questo fattore è uno dei più importanti.
Per il momento è tutto ci vediamo in Austria, circuito molto veloce ed interessante che potrebbe portarci interessanti sorprese.
Ciao !!
GRAFICI SULLA GARA
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