Il quadro tecnico emerso dal Gp di Monaco, uno degli eventi più attesi dell'anno, a differenza del Gran Premio in se stesso (abbastanza privo di azione e che si è acceso solo a causa di una safety car alla fine ) è davvero interessante e vario, in quanto si sono confermati certi rapporti ma invertiti altri e al contempo anche di difficile comprensione in quanto a Monaco a fare la differenza è il pilota, visto che sta a lui tenere giù il piede dove gli altri non ci riescono, infatti nell'albo d'oro di questo Gp spesse volte hanno brillato vetture assolutamente non competitive durante il resto della stagione.
Proprio per questo questa volta l'analisi sarà un po' meno approfondita rispetto al solito, in attesa di avere valori più realistici con il Gp del Canada.
Proprio per questo questa volta l'analisi sarà un po' meno approfondita rispetto al solito, in attesa di avere valori più realistici con il Gp del Canada.
Ma prima di incominciare con la consueta analisi prestazionale diamo un'occhiata alle caratteristiche che contraddistinguono i tre diversi settori del circuito di Montecarlo:
-S1 è principalmente formato da un lungo rettilineo e il carico non conta molto, bisogna avere una vettura bilanciata alle alte velocità
-S2 richiede un'ottima trazione in uscita dalle strette curve come il tornantino, oltre a tanto carico specialmente in uscita dal tunnel
-S3 richiede molta trazione, molto carico e una vettura efficace nei cambi di direzione, è infatti questo il settore più interessante da analizzare anche a causa della sua lunghezza molto ridotta
Come ho accennato prima a Monaco abbiamo assistito a un grande cambiamento delle forze in campo, dando un'occhiata a questo grafico in cui vengono messi a confronto i gap in qualifica dall'inizio dell'anno tra i principali competitors, notiamo subito l'exploit di Red Bull e Williams.
Nel primo caso in positivo mentre per la Williams è un forte segno di quelle che sono le carenze dal punto di vista del carico aereodinamico della FW37 , con la squadra di Frank Williams che si ostina a mantenere una macchina eccessivamente scarica senza un reale motivo . La FW37, come anche la FW36 è dotata di una grande efficienza aereodinamica in rettilineo e di sforzi di trazione tutto sommato buoni rispetto al centro del gruppo, come abbiamo evidenziato nelle precedenti analisi, ma probabilmente a causa di limiti progettuali non riesce ad avere livelli di Cz competitivi, fattore che in circuiti come Monaco si tramuta in performance imbarazzanti.
Sempre ricollegandoci al discorso di prima per poter analizzare in maniera più realistica le performance dobbiamo chiaramente tenere conto del fattore pilota e l'unico dato oggettivo che possiamo avere al riguardo è quello del confronto fra il giro reale nel Q3 e quello che sarebbe potuto essere il giro ideale ovvero la somma dei migliori settori . Guardando il grafico notiamo come tutti i piloti considerati non siano riusciti a ottenere il loro miglior tempo nel giro del Q3 e a perdere molto sono stati soprattutto il duo Toro Rosso e Raikkonen. L'unico a riuscire a mettere assieme il miglior giro nel Q3 è stato Perez, che è riuscito a tirare fuori un'ottima performance da una non competitiva Force India.
Guardando le velocità nel secondo settore, 67m prima di curva 13, dove serve molto carico aereodinamico notiamo una Ferrari abbastanza indietro con un gap di 4 km/h dalla Mercedes.
Visto però che abbiamo già detto che la Ferrari non manca di carico dobbiamo cercare la causa di tale divario nel comportamento in ingresso curva della SF15-T.
Infatti la vettura di quest'anno è molto rigida all'avantreno sia a causa dell'adozione della sospensione pull rod (di nuovo) sia a causa della ri-disposizione del sistema sospensivo anteriore, che denota un centro di non rollio più basso.
Tutto questo causa la presenza di un dannoso (dal punto di vista cronometrico) sottosterzo e c'è maggiore difficoltà a mandare in temperatura la mescola, che però si degrada meno.
Nelle curve veloci (vedi primo settore di Barcellona), invece con un carico non eccessivo ma equilibrato, riesce a evitare questo dannoso sottosterzo, anche perché in questo tipo di circuiti (più veloci) non serve intervenire sul gruppo sospensivo aumentandone la rigidità in favore della maneggevolezza. Il mezzo secondo di divario nel terzo settore di Barcellona si può infatti spiegare in questo modo.
Non a caso in tutti i rettilinei il duo Red Bull/Toro Rosso era fra i più lenti di tutti. Inoltre bisogna notare che tale miglioramento degli avversari è stato attutito dalla presenza delle mescole più morbide, che hanno permesso alla Ferrari di tappare qualche buco.
Inutile parlare di Mercedes in quanto la W06 è a top in ogni settore, in particolare la Mercedes fa la differenza soprattutto dal punto di vista telaistico e nell'erogazione della potenza e questo è un dato certo in quanto entrambi i piloti sono stati più veloci degli altri specialmente nel secondo e nel terzo settore.
Per il momento è tutto ci rivediamo in Canada la pista che sarà il vero banco di prova degli SFORZI DI TRAZIONE e della POTENZA e dove il fattore pilota conta di meno e l'analisi potrà essere più approfondita.
Ciao!
GRAFICI SULLA GARA
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