SOTTO PRESSIONE...
"Foto Alessio De Marco | Avens-Images.com |
Sotto pressione, due parole che descrivono perfettamente il weekend del Gp d'Italia. Infatti ad essere sotto pressione non erano solo gli pneumatici della vettura di Hamilton, ma anche la Ferrari che a Monza portava la sua seconda PU aggiornata, la Mercedes dopo lo stop di Rosberg nelle PL3 ma anche i tifosi che dopo le qualifiche di sabato si erano fatti grandi aspettative sulla Ferrari per la domenica...
E infatti quello del Gran Premio d'Italia è stato un weekend ricco di emozioni e con tanti dettagli nascosti che nell'esporre il quadro tecnico delle qualifiche vi svelerò.
PS: Alla domenica per la prima volta nella mia vita ho avuto accesso ai paddock e ho avuto modo di fare qualche chiaccherata molto interessante, oltre ad aver conosciuto personaggi molto importanti, tramite cui potrò migliorare di molto il livello delle prossime analisi, quindi STAY TUNED !!!
Il primo dettaglio importante da illustrare per analizzare il quadro tecnico sta proprio nell'analizzare tempi realizzati dai piloti durante il Q2 e il Q3. Infatti se diamo un'occhiata al grafico qui sopra possiamo notare come solo 4 dei 10 piloti entrati nel Q3 siano riusciti a migliorare il loro giro rispetto a quello effettuato nel Q2. Perfino Vettel e Hamilton (seppur di pochissimo in questo caso) non ci sono riusciti. E sempre riguardo questi due piloti, entrambi avrebbero potuto fare ben due decimi meglio del loro giro in Q3 se consideriamo il giro "ideale", ma questo non avrebbe comunque cambiato il distacco della Ferrari rispetto alla Mercedes che sarebbe passato da +0,234 a +0,251 decimi.
E sempre a proposito di distacchi, se andiamo ad analizzare il grafico con il distacco percentuale in qualifica, possiamo notare come quella della Ferrari sia stata la migliore prestazione della stagione, infatti mai dal Gp del Bahrein la Ferrari era stata così vicina all'anglo-tedesca.
E' vero che la Mercedes non ha utilizzato la sua mappatura più aggressiva (per motivi che approfondirò dopo), ma un miglioramento c'è stato (basti pensare al confronto con Rosberg che aveva la vecchia PU). Se infatti andiamo a calcolare il distacco medio in gara che nonostante tutte le variabili del caso è comunque più indicativo, visto che Hamilton ha spinto molto (specialmente negli ultimi giri), risultano 5 decimi di gap fra la Mercedes di Hamilton e la Ferrari di Vettel. Si parla quindi di uno 0,60% che comunque in una pista che dovrebbe favorire i motorizzati Mercedes è sicuramente positivo, anche in relazione alla quantità di uptade portati in pista dalle due squadre, con Mercedes che ha speso tutti i sette gettoni rimanenti.
E' vero che la Mercedes non ha utilizzato la sua mappatura più aggressiva (per motivi che approfondirò dopo), ma un miglioramento c'è stato (basti pensare al confronto con Rosberg che aveva la vecchia PU). Se infatti andiamo a calcolare il distacco medio in gara che nonostante tutte le variabili del caso è comunque più indicativo, visto che Hamilton ha spinto molto (specialmente negli ultimi giri), risultano 5 decimi di gap fra la Mercedes di Hamilton e la Ferrari di Vettel. Si parla quindi di uno 0,60% che comunque in una pista che dovrebbe favorire i motorizzati Mercedes è sicuramente positivo, anche in relazione alla quantità di uptade portati in pista dalle due squadre, con Mercedes che ha speso tutti i sette gettoni rimanenti.
Nonostante Monza sia il circuito con il più alto WOT della stagione (ovvero il tempo speso con l'acceleratore al massimo), non è importante solo il motore, è infatti molto importante anche trovare il giusto set up meccanico che possa permettere di affrontare in scioltezza i cordoli delle chicane, ma anche di avere i migliori sforzi di trazione nelle forti ri-accelerazioni. Bisogna ridurre il più possibile il Cx ma cercando di mantenere comunque un buon carico aerodinamico per essere efficaci nelle curve del secondo e del terzo settore, ma soprattutto per non perdere il posteriore in frenata! E proprio il grafico con le velocità massime in relazione al risultato nel Q3 ci permette di delineare le prime considerazioni sul quadro tecnico di questo Gp. Molto evidente la differenziazione di assetto fra compagni di squadra (Ferrari in primis), ma anche la tendenza dei motorizzati Mercedes a non scaricare troppo le ali in virtù della potenza della PU anglo-tedesca, in modo da non avere una perdita di carico troppo alta e quindi mantenere la guidabilità della vettura.
Cosa ci dicono i dati riguardo alla Ferrari e alle altre squadre ?
Nel primo settore, quello di motore in cui conta il Cx, sono tutti molto vicini con Raikkonen mezzo decimo più veloce di Vettel grazie all'assetto più scarico scelto per lui. Molto efficaci le Williams grazie alla caratteristica intrinseca della FW37 di generare poco Cx, con Massa forse più efficace rispetto a Bottas per qualche piccola differenza nel set up aerodinamico (leggermente più carico) che gli ha permesso di staccare più tardi rispetto al compagno. Molto efficace la Force India con Perez grazie ad un'assetto molto scarico, mentre Grosjean e Hulkenberg hanno pagato il maggiore Cz sulle loro vetture.
Discorso unico invece per il secondo e il terzo settore dove conta molto l'efficienza aerodinamica, non dimenticando il fattore motore che ha permesso a certe squadre di caricare di più le ali, come detto prima, in virtù della cavalleria a disposizione.
Possiamo subito notare come i tempi della Ferrari siano scaturiti proprio in questi due settori, ma in particolare nel secondo. La PU aggiornata ha funzionato davvero bene e l'aumento di cavalli unito ad un'assetto scarico al punto giusto hanno permesso alla SF15-T di essere davvero competitiva. Non dimenticandosi però degli sforzi di trazione da sempre di ottimo livello sulla Ferrari e che sono risultati fondamentali in uscita dalle chicane.
Unica nota negativa il sottosterzo in percorrenza della parabolica, probabilmente causato da un'ala anteriore un pò troppo scarica per una curva a così ampio raggio. All'anteriore si è infatti mantenuta l'ala anteriore priva di upper flap (i profili rialzati che stanno sulla bandella laterale) usata a Spa a cui è stata aggiunta un'ala posteriore più scarica che forse ha anche aiutato a migliorare il bilancio aerodinamico. Interessante riportare quanto emerso parlando con l'ingegner Scalabroni ovvero che al venerdì in Ferrari si avevano molti problemi in frenata nel mantenere composto il posteriore, infatti al sabato dopo aver aumentato di qualche grado l'incidenza dell'ala posteriore si è riusciti a trovare il giusto equilibrio (come si nota dai tempi delle PL3)in frenata e in curva. Per quanto riguarda la realisticità dei tempi in qualifica, è chiaro che la Mercedes non ha
usato la sua mappatura più aggressiva (il famoso manettino se così vogliamo chiamarlo), spaventati dal problema avuto da Rosberg alla mattina. Alla fine si trattava solo di una guarnizione, riguardante una componente del raffreddamento che non era nemmeno stata aggiornata, quindi l'allarme affidabilità è poi svanito. Quindi alla domenica hanno potuto spingere ed il gap è aumentato di due decimi. Da non dimenticare però che il sistema elettrico della Ferrari è più efficace in qualifica piuttosto che in gara, vista l'ancora presente difficoltà nello sfruttare al massimo l'MGU-H.
Da segnalare inoltre l'incredibile comportamento della Mercedes sui cordoli, su cui riesce a passare come un missile grazie ad una sospensione che copia perfettamente il terreno. Inoltre come mi ha segnalato l'ingegner Scalabroni Hamilton usa molle anche più morbide rispetto a Rosberg, migliorando ancora il comportamento della vettura. Diversa la storia per la Ferrari che con il suo pull rod non riesce ad avere reazioni istantane della sospensione in queste situazioni e si ritrova quindi non passare, ma a saltare sui cordoli
Poco da dire sugli altri team con Williams che ormai non regge più il confronto con una Ferrari che tramite migliori assetti riesce a compensare il gap di potenza dal motore Mercedes, bisogna inoltre pensare che la Williams (come le altre squadre clienti) non era dotata della PU evoluzione, è stata solo cambiata la PU per motivi di kilometraggio ma mantenendo la specifica precedente. Poi c'è sempre il problema dell'antidive (Antidive Williams) sulla sospensione anteriore e che nelle dure frenate di Monza si è fatto sentire, in particolare sui piloti che hanno dovuto fare i conti con improvvisi indurimenti del volante. E a peggiorare il tutto adesso arriveranno i circuiti da alto carico.... dove invece torneranno a farsi vedere Red Bull e Toro Rosso.
In conclusione abbiamo visto una Lotus e una Force India efficaci grazie all'ottima efficienza aerodinamica in rettilineo che unita alla PU ha permesso assetti più carichi per Grosjean e Hulkenberg (Perez era un po' più scarico), andando quindi forte anche nel S2 e nel S3 e conquistando la top ten al sabato.
GRAFICI SULLA GARA
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