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giovedì 1 settembre 2016

L'analisi prestazionale del Gp del Belgio

                      INDIZI DAL BELGIO..





Quello del Gp del Belgio è stato sicuramente un weekend molto particolare, ricco di un susseguirsi di sorprese e colpi di scena, le cui prove di qualificazione non sono state sicuramente da meno.
Infatti la griglia di partenza ha lasciato molti a bocca aperta, e in particolare sono state le Ferrari ad aver sorpreso di più. Andando però ad analizzare razionalmente i dati emersi, sono diversi gli indizi che ci aiutano a delineare in modo più chiaro e completo il quadro tecnico di Spa, ma che ci danno anche un'idea di quello che dobbiamo aspettarci a Monza.


Per prima cosa andiamo a delineare velocemente le caratteristiche del circuito di Spa. E' un circuito da medio carico aereodinamico e di alta severità per le PU con il 65% del tempo del giro passato a farfalla pienamente aperta.
Il primo e il terzo settore sono due intermedi estremamente veloci, in cui conta soprattutto l'efficienza in rettilineo e solo in pochi casi (come curva 3-4, 10-11 o 17) l'efficienza in curva e che presentano inoltre qualche zona dove sono importanti anche gli sforzi di trazione (curva 1 e curva 18-19). Il secondo settore è invece un settore in cui serve una grande efficienza in curva, ovvero carico aerodinamico e un corretto bilancio di esso fra i due assali.
Dunque un circuito che presenta settori dalle caratteristiche opposte, e che proprio per questo mette sempre a dura prova gli ingegneri, chiamati a dover trovare il miglior compromesso fra velocità in curva e in rettilineo.


E questo lavoro di ricerca del miglior compromesso si può ben analizzare nel grafico con il confronto fra la velocità massima ( sul rettilineo del Kemmel) e il risultato nel Q3.

Si nota subito che la Ferrari ha fatto un lavoro incredibile in quanto ad efficienza aerodinamica, infatti nonostante le top speed estremamente alte, è risultata competitiva anche nel settore guidato.
Invece tornando a quanto di cui vi parlavo prima è interessante notare come in realtà la scelta di Mercedes e Red Bull di avere un po' di carico in più sacrificando la top speed sembra essere stata la più azzeccata, vista la posizione sulla griglia ... o forse no ?


Infatti anche essendosi trattata della miglior performance in qualifica della Ferrari di tutta la stagione (come si nota dal grafico che qui vi propongo), si poteva fare qualcosa di più...








Infatti, spostandoci sul grafico in cui viene messo a confronto il reale tempo in qualifica con il tempo ideale, dato dalla somma dei migliori settori, possiamo notare che Raikkonen sarebbe potuto essere in pole!
E' vero che con i se è tutto facile, ma di sicuro questo non è un dato che va preso sotto gamba, perché con una pole Raikkonen avrebbe forse potuto vincere la gara.
E questa è una delle tante occasioni sprecate in cui la Mercedes non era competitiva come al solito e in cui non solo si poteva ma si doveva fare di più..








Anche dall'analisi dei distacchi percentuali negli intermedi risulta infatti una Mercedes diversa dal solito. Efficace nel primo e nel terzo settore, ma così lenta da prendersi uno 0,56% nel secondo, dietro alle Red Bull e alle Ferrari.
Questo dato, abbinato a dei rilievi velocistici non così esaltanti farebbe pensare ad una W06 con una efficienza aerodinamica nella media.
Ma allora non si tratterebbe della stessa vettura di cui vi ho tanto vi ho parlato su queste pagine.
Probabilmente qualche problema nella ricerca della migliore efficienza aerodinamica e specialmente di un corretto bilancio aerodinamico, fondamentale nelle veloci curve del secondo settore, ci dev'essere stato. Nessuno è infallibile e ci terrei a ricordarvi il Canada in cui accadde un fatto simile e tramite l'analisi dei dati risultò chiaro un errore di set up della vettura. Stavolta bisogna però aggiungere la mancanza del piedino magico di Hamilton, che tante volte riesce a limare quei 2-3 decimi che renderebbero il tutto diverso, ma anche la innegabile difficoltà della Mercedes ad adattarsi alle altissime pressioni minime imposte dalla Pirelli per questo Gp.
Una vettura con tutto quel carico e tutta quella potenza come la W06 ha bisogno di una gomma con una superficie tale da potergli permettere di scaricare questi due enormi stress, e infatti dei trucchetti della Mercedes sulla pressione delle gomme se ne parla da Monza 2015 (o anche prima)... Dunque una difficoltà nel scaricare a terra la cavalleria  e nel sopportare lo stress del carico aerodinamico che portano ad un consumo anomalo della copertura, il tutto enfatizzato dalla presenza della mescola supersoft. Non a caso la Mercedes di Rosberg è quella che ha guadagnato di meno dal passaggio soft (Q2) supersoft (Q3).
Dunque occhio alle Mercedes a Monza, perché ci saranno ancora pressioni minime alte e le gomme supersoft...
Mentre la Rossa, una vettura che le gomme le usa poco è riuscita a sfruttare questo problema Mercedes a suo favore, anche se come vi ha fatto notare prima, non abbastanza.
Bisogna però notare che Vettel in realtà, nel terzo settore, come si può notare dai grafici, arrivava abbastanza al limite con le supersoft, a differenza di Kimi.
Di sicuro incoraggiante l'ottimo livello di efficienza aerodinamica ottenuto con la configurazione per questo Gp, oltre alla conferma del buon bilancio aerodinamico che storicamente contraddistingue la Ferrari e che la fa risultare sempre competitiva nel curvoni di alta velocità.
Tutto ciò fa sicuramente ben sperare per Monza.
Poco da dire sulla Red Bull che ormai sta recuperando sempre di più il gap motoristico che tanto la rallentava e si sta facendo spazio a spalle grosse (soprattutto con Verstappen) anche nei circuiti più veloci. Nonostante una superficie frontale abbastanza esigua è risultata estremamente competitiva anche nel settore centrale (grazi al grande carico generato dal corpo vettura), con in particolare Verstappen che riusciva a portare moltissima più velocità in uscita di curva rispetto agli avversari (come si può notare nel grafico con la velocità massima nel secondo settore).
Molto bene anche Force India che ormai ha fatto capire di essere una vettura completa in ogni ambito e che riesce ad essere efficace in circuiti diametralmente opposti come Montecarlo e Spa.
E a Monza dove non avrà bisogno di stare più cauta in quanto ad alleggerimento del carico, andrà come un missile.
Abbastanza inutile soffermarsi sulla plafonata Williams che non risulta molto competitiva nel primo e più veloce settore,  quasi fuori scala in quello guidato e di nuovo poco competitiva nel terzo a causa dell'ormai conosciuto problema di consumo delle coperture.
Segnali positivi dalla McLaren che nonostante l'enorme deficit di potenza riesce a insediarsi nella top ten sia in gara che in qualifica.
E nonostante i tempi fuori scala nel 1 e nel terzo settore, le velocità risultano comunque buone, come anche il tempo nel secondo settore, dove la bontà del telaio si è fatta sentire.


Per il momento è tutto, ci vediamo dopo Monza, chissà che top speed che vedremo, sono proprio curioso, ciao!!!















    GRAFICI SULLA GARA







Ciao ciao campionato... se così si può chiamare..





















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